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di Gi Elle
Luciano Bosio protagonista, a Cividale, di una stagione culturale irripetibile. E proprio per questo la città longobarda ha voluto rendergli omaggio, nel 21° anniversario della scomparsa, ricambiando il grande affetto che lo studioso le riservava, innamorato della sua storia luminosa, sebbene non fosse nato in riva al Natisone, bensì tra i sassi del Tagliamento.
Grazie ad una felice intuizione dell’Associazione del Liceo classico “Paolo Diacono” condivisa dalle Università di Padova e di Udine, si è tenuta infatti, al Museo archeologico nazionale, una “due giorni” dedicata proprio a Luciano Bosio, insigne docente di Topografia antica nello storico Ateneo patavino per quasi 30 anni. Bosio concluse il suo magistero a Padova con l’anno accademico 1991-1992 al compimento dei 70 anni e si spense il 25 gennaio 1997. E proprio nella concomitanza del 21° anniversario della morte, la città ducale che il professore tanto amava lo ha ricordato con un convegno di studi – “Capire la terra – Un incontro con Luciano Bosio” -, apertosi con i saluti dell’assessore comunale alla Cultura Angela Zappulla e di Andrea Stedile, vicepresidente di Civibank, istituto che ha supportato il riuscito evento culturale.
Della figura dell’uomo e del docente, e del suo ampio impegno di studi, hanno reso testimonianza molti specialisti del settore giunti, appunto, per lo più dagli Atenei di Padova e di Udine per onorare Luciano Bosio protagonista, come ha ricordato lo stesso Stedile, di una stagione culturale fertilissima per Cividale, che ha visto nella seconda metà del ‘900 operare e vivere nelle sue contrade studiosi del calibro di Bosio, appunto, ma anche di Carlo Guido Mor, Amelio Tagliaferri e Mario Brozzi.
Nativo di San Vito al Tagliamento ma, appunto, cividalese di adozione, Bosio sostenne tutti gli esami universitari a Padova, però si volle laureare a Trieste con Mario Mirabella Roberti discutendo la tesi “Le strade romane del Friuli”. Il suo interesse per la topografia antica emerge quindi da subito e fondamentali sono stati i suoi contributi scientifici sulla Via Postumia e sulla centurazione dell’agro concordiese. Di seguito vengono editati i volumi “Itinerari della Venetia romana” e, più tardi, “Le strade romane della Venetia e dell’Histria”, fino al fondamentale lavoro “Tabula Peutingeriana”. Tante altre ricerche topografico-archeologiche sono dovute al suo intenso impegno accademico, ma forse il titolo che dà la cifra del suo impegno è “Valori umani e sociali nella nella centuriazione” (1987), fondamentale opera per capire il territorio antico e insieme gli uomini che lo popolavano.
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In copertina, il professor Luciano Bosio. All’interno, l’antica città che lo studioso tanto amava.